Una storia ti entra dentro cambiandoti l’umore se ha almeno uno di questi due requisiti: un plot avvincente e una narrazione esperta. Se la storia ha entrambe queste caratteristiche allora è speciale. Molte delle serie tv americane hanno almeno una narrazione (visiva in questo caso) perfetta e dunque, anche se gli eventi non sono interessanti la serie, nel complesso, lo è.
In questi giorni ho ripreso a vedere Grey’s Anatomy che, a mio parere, è un vero gioiello. Ritmi serrati con musiche che condiscono mirabilmente i sentimenti dei dialoghi (simpatici, ironici, profondi, complessi), storie che possono a volte essere patetiche, semplicistiche, assurde, strappalacrime, divertenti, ma che nelle inevitabili flessioni di interesse sono appunto portate agli occhi e alle orecchie del pubblico in maniera così esperta, liscia come se stessi vedendo un litigio di due tuoi amici di fronte ai tuoi occhi (e non riusciresti mai a distrarti), una narrazione così abile che tutto va giù. Nei momenti in cui le storie sono anche interessanti il sorso di anatomia non va solo giù, ma ti riscalda le fibre interne regalandoti emozioni. Sembrerà una frase banale ma la verità è che ciò che ti arriva va proprio a toccarti lì dove le sensazioni si formano e si mescolano.
Potenza, potere e delizia di un arte che è sempre, per me magia.
E’ vero, dipende molto dal gusto e dalla sensibilità personale. Eppure io sono convinto assersore della contromassima: de gustibus est disputandum. A volte la soggettività non c’entra.